Il contesto economico
I rapporti economici Algeria-Unione europea sono regolati dall’Accordo di associazione, approvato il 14 Marzo 2005 dall’Assemblea Popolare Nazionale algerina e il 18 luglio 2005 dal Parlamento europeo. L’accordo, che sarà operativo dal I settembre 2005, si inserisce nel quadro di una liberalizzazione progressiva degli scambi di beni, servizi e capitali e prevede la riduzione graduale e reciproca delle tariffe doganali il cui timing varia a seconda dei beni considerati. Per le materie prime l’eliminazione delle barriere è contestuale all’entrata in vigore dell’accordo. Per i beni intermedi è prevista una riduzione graduale che porterà all’eliminazione dei dazi nell’arco di sette anni. Per altre categorie di prodotti la soppressione totale avverrà in dodici anni. Questo scadenzario è soggetto a variazioni nella misura in cui intercorrano gravi difficoltà o nel caso l’Algeria adotti una politica di protezione per le imprese nascenti. Per contro, il diritto addizionale provvisorio (DAP) per alcuni beni importati avrà come limite il gennaio 2006 e, in vista di una possibile adesione dell’Algeri all’OMC, i diritti doganali saranno stabiliti in conformità ai tassi previsti dall’accordo. Fanno eccezione i prodotti della pesca, quelli agricoli e quelli agricoli trasformati disciplinati da protocolli separati. Solo dopo sei anni dall’entrata in vigore dell’accordo, UE e Algeria stabiliranno le misure per la loro liberalizzazione.
Il Marocco con i suoi 120 progetti contro i 59 registrati in Algeria nel 2004, rimane ancora il Paese del Mediterraneo che più attrae gli investitori stranieri mentre al terzo posto si colloca la Turchia (53 progetti avviati).
La Francia mantiene il suo primato come principale paese investitore nella zona sud- mediterrannea che si avvia a diventare con l’aumento del reddito pro-capite dei paesi nord-africani un mercato interessante per l’economia mondiale. Basti pensare che nel 2004, nell’area sono stati avviati all’incirca 400 progetti a fronte dei soli 78 del 2003 e di questi ben 108 sono francesi. E’ bene evidenziare, tuttavia, che dei dieci progetti più rilevanti, quelli cioè che rappresentano investimenti superiori a 500 milioni di euro, solo uno é francese ( la Vivendi Universale con il 51% del capitale della Marocco-Telecom) mentre i restanti sono statunitensi.
Investire in Algeria
L’Algeria è dotata di un Codice degli Investimenti la cui normativa si applica agli investimenti di capitali a beneficio dei residenti e dei non residenti. Gli organismi governativi preposti agli investimenti sono due: il Consiglio Nazionale dell’Investimento (CNI) e l’Agenzia Nazionale per lo Sviluppo (ANDI). Il primo definisce l’orientamento del Governo in materia e ha la possibilità di autorizzare gli investimenti ritenuti puù utili al Paese; il secondo ha lo scopo di assicurarne la promozione e lo sviluppo, di informare e assistere gli investitori, facilitare le costituzioni delle società e l’iter dei progetti d’investimento, concedere eventuali incentivi, assicurare il rispetto degli impegni sottoscritti dagli investitori per il periodo di esonero, gestire il Fondo per il Sostegno degli Investimenti per assicurare l’erogazione del contributo statale.
Iscrizione all’ANDI
La pratica necessaria per effettuare un investimento deve obbligatoriamente comprendere la dichiarazione d’investimento corredata della richiesta di incentivi fiscali e/o doganali. Nella dichiarazione, da depositare all’ANDI, l’investitore deve indicare: il settore di attività; la localizzazione; i posti di lavoro creati; la tecnologia utilizzata; il piano d’investimento e di finanziamento; le condizioni di tutela dell’ambiente; i tempi previsti e gli impegni legati alla realizzazione dell’investimento.
Per la concessione di agevolazioni occorre compilare un formulario in cui verrà registrato il dossier d’investimento. I documenti necessari, soprattutto per l’invesitore straniero, sono: una dichiarazione a norma dell’investimento e una domanda di agevolazione in doppia copia firmata dal promotore, l’elenco dei beni strumentali da acquisire con il loro valore, una copia della carta di identità o del passaporto. Il formulario richiede informazioni utili all’identificazione dell’investitore, del suo rappresentante legale, al tipo di investimento, alla struttura dell’investimento e ai dati finanziari del progetto. L’ANDI, dotata di sportello unico, oltre ad Algeri è presente ad Orano, Annaba, Ouargala, Blida, Constantine e Adrar. Ognuno di questi sportelli ha competenze territoriali su più prefetture.
Nei 30 giorni dalla data del deposito della richiesta di incentivi, l’ANDI deve fornire all’investitore tutti gli strumenti necessari alla realizzazione dell’investimento e notificare l’investitore della decisione di concessione o rifiuto. In caso di mancata risposta o di contestazione, l’investitore puo’ fare riscorso all’autorità di tutela dell’Agenzia che ha 15 giorni per pronunciarsi in merito. Contro una sua decisione è ammesso ricorso alla magistratura competente. In casi di decisione favorevole, l’Agenzia fissa la durata delle agevolazioni e il termine di realizzazione dell’investimento.
Vantaggi fiscali
La legislazione algerina in materia d’investimenti prevede differenti regimi; uno generale con benefici standard in materia fiscale e doganale e altri particolari, volti a favorire alcuni investimenti a secondo del settore e/o della localizzazione.
I principali vantaggi per la realizzazione di un investimento, concessi per un periodo determinato, fissato dall’ANDI, caso per caso, sono: tasso ridotto del dazio all’importazione del macchinario impiegato nella realizzazione dell’investimento; esonero della Tassa sul valore aggiunto (TVA) per beni e servizi utilizzati nella sua realizzazione; esenzione dal pagamento dei diritti per i trasferimenti a titolo oneroso per le acquisizioni immobiliari effettuate nel quadro dell’investimento.
Incentivi particolari riguardano gli investimenti realizzati in quelle zone dove il Governo intende promuovere lo sviluppo e per quelli che hanno un interesse particolare per l’economia nazionale. Questi investimenti comportano la stesura di una convenzione tra l’ANDI e l’investitore.
Con l’adesione all’ANDI le società, straniere o nazionali, beneficiano dell’esenzione totale dalla TVA e della riduzione delle tariffe doganali per l’importazione di beni e servizi destinati all’investimento del 5%. E’ da segnalare anche un’esenzione dell’imposta di registro per l’acquisto di beni immobili rientranti nell’investimento. I suddetti vantaggi decorrono dalla data dell’accordo e hanno durata di tre anni a partire dalla costituzione della società. E’ possibile ottenere dall’ANDI una proroga di un anno al massimo per la fase di messa a regime dell’attività. Gli aumenti di capitale godono della riduzione del diritto di registrazione al 5‰.
Scaduti i tre anni dalla data di costituzione, quattro se ci si avvale della proroga, si può beneficiare per una durata dai 5 ai 10 anni dell’esonero della Imposta sui Benefici delle Società (IBS), del Versamento Forfetario (VF) al 1% del fatturato e della Tassa sulle Attività Professionali (TAP), che normalmente é calcolata al 2% della TVA. Gli utili, normalmente tassati al 38%, se reinvestiti, godono di una riduzioneal 33%. E’ possibile ottenere vantaggi anche investendo nel Sud dell’Algeria, zona economicamente depressa. Possono beneficiare della totalità dei vantaggi fiscali previsti dalla legislazione sugli investimenti: le società a responsabilità limitata (SARL), le società per azioni (SPA), le società di soci accomandatari (SCA); mentre ne beneficiano solo in parte le imprese individuali e le società di persone quali le società in nome collettivo (SNC), quelle in accomandita semplice (SAS) e quelle in partecipazione (SP).
In caso di cessione o trasferimento della proprietà di un investimento prima della scadenza del termine di esonero, l’acquirente continuerà a usufruire per il periodo restante degli incentivi fiscali previsti, a condizione che si impegni a mantenere con l’Agenzia tutti gli impegni sottoscritti dall’investitore originale.
Garanzie
Le garanzie previste per gli investitori riguardano: la non-discriminazione (le persone fisiche e giuridiche straniere hanno lo stesso trattamento di quello riservato alle algerine); la sicurezza giuridica (revisioni o abrogazioni della legge sugli investimenti non hanno valore retroattivo) e il regolamento delle controversie, che devono essere sottoposte alla giurisdizione competente salvo specifiche convenzioni multilaterali sottoscritte dall’Algeria. Quest’ultima ha a tutt’oggi aderito alla Convenzione per il riconoscimento dell’esecuzione delle sentenze di arbitrato straniere (New York 10 giugno 1958); approvato quello per il regolamento dei contenziosi relativi agli investimenti tra lo Stato e gli stranieri (Washington,1965) e quella per la creazione dell’Agenzia Internazionale di Garanzia degli Investimenti (MIGA).
Uffici di rappresentanza
Coloro che intendono stabilirsi temporaneamente in Algeria possono aprire un ufficio di rappresentanza (bureau de liason) la cui normativa giuridica e fiscale è delineata nelle Istruzioni interministeriali del 30 luglio 1986. L’autorizzazione all’apertura di un ufficio di rappresentanza viene concessa dalla Direction de l’Organisation des Activités Commerciales del Ministero del Commercio per un periodo di due anni rinnovabile. Per la concessione è necessario aprire un conto in Dinari algerini convertibili (CEDAC) presso una banca; versare una somma in valuta estera corrispondente al minimo delle spese di funzionamento previste per un trimestre; versare una cauzione di 20.000 dollari a favore del Ministero del Commercio presso la stessa banca su un conto bloccato per tutta la durata dell’autorizzazione. In caso di cessazione o di revoca dell’autorizzazione, lo svincolo sarà autorizzato dietro presentazione della quietanza rilasciata dall’esattoria delle imposte competente e dal nulla-osta del Ministero del Commercio.
Strutture societarie disponibili per l’investitore
In Algeria, l’iter per la costituzione di una società commerciale -di persone e di capitali- è diverso secondo gli aspetti giuridici, commerciali, fiscali e contabili. Generalmente si hanno: Società di persone: in nome collettivo (SNC), in accomandita semplice (SCS), in partecipazione e Società di capitali: a responsabilità limitata (SARL); unipersonale a responsabilità limitata (EURL); per azioni (SPA); in accomandita per azioni (SCA). Le SPA e le SCA sono le forme societarie maggiormente utilizzate dagli investitori che decidono di stabilirsi in Algeria.
La Società per azioni algerina (SPA) deve avere un numero minimo di sette azionisti che rispondono dei debiti della società sino alla concorrenza del loro apporto. Il capitale sociale minimo è cinque milioni di dinari (50,000 dollari USA) nel caso di società che ricorra al risparmio pubblico, altrimenti di un milione. La personalità giuridica si acquisisce al momento della sua iscrizione nel Registro di Commercio e presuppone l’espletamento di una serie di formalità giuridiche, notarili e fiscali.
La Società in accomandita per azioni algerina (SCA), diretta da uno o più gerenti, comprende uno o più soci accomadanti (che rispondono solidarmente e illimitatamente delle obbligazioni sociali) e almeno tre accomandatari; non ha consiglio di amministrazione nè consiglio direttivo. Il buon funzionamento della società è assicurato dal Consiglio di sorveglianza.
Iter per la costituzione societaria
L’iter per la costituzione societaria prevede più tappe. Innanzitutto é necessaria la redazione di un atto costitutivo davanti al notaio. Segue la pubblicazione nel Bulletin Officiel des Annonces Légales (BOAL) ed infine il deposito alla cancelleria delTribunale. Al momento dell’immatricolazione presso il Registro di Commercio, che deve essere effettuata entro i due mesi successivi, vi sono due procedure da seguire che si differenziano per ciò che concerne la distinzione tra persone fisiche e persone giuridiche.
Nel primo caso l’iter per immatricolarsi prevede una domanda che si effettua compilando dei formulari forniti dal Centre National du Registre et du Commerce (CNRC), l’estratto dell’atto di nascita, il titolo di proprietà del locale o il contratto, un estratto del casellario giudiziale, la ricevuta che dimostra il pagamento di alcuni diritti di bollo (4.000 DA), la ricevuta dei diritti di immatricolazione come previsto dalla regolamentazione in vigore, il placet o l’autorizzazione rilasciata dalle amministrazioni competenti per l’esrcizio di attività o professioni regolamentate, e, se del caso, la carta di commerciante straniero.
Nel secondo caso, quello di persone giuridiche, occorre distinguere tra società di diritto algerino e società che, costituitesi all’estero, vogliono aprire succursali in Algeria. Per le società di diritto algerino l’iter da seguire consiste nel compilare la domanda secondo i formulari forniti dal CNRC, provvedere all’attestato della denominazione (nome della società), presentare due esemplari dello statuto della società, una copia dell’inserzione dello statuto della società al BOAL e ad un quotidiano nazionale, un estratto dell’atto di nascita e del casellario giudiziale per ciò che riguarda gestori, amministratori, membri del direttivo, membri del consiglio di sorveglianza, il titolo di proprietà o il contratto del fondo intestato a nome della società, la ricevuta da 4.000 DA di cui sopra, la ricevuta di immatricolazione al registro del commercio, l’accordo o l’autorizzazione rilasciato dalle amministrazioini competenti del fatto che si tratta di un’attività o una professione regolamentata. Nel caso di succursali, agenzie, rappresentanze commerciali o per qualsiasi tipo di stabilimento commerciale, appartenente ad una società residente all’estero, la procedura si articola in più tappe. La domanda di immatricolazione compilata sui formulari CNRC, va corredata con una copia dello statuto di creazione della società madre autentificato dal servizio consolare algerino e tradotto in lingua nazionale con una copia del registro del commercio della società madre tradotto in lingua nazionale, con la delibera con cui la società madre decide di aprire la succursale in Algeria (autentificata dal servizio consolare algerino e tradotta in lingua nazionale). Come nel caso precedente, la procedura resta invariata circa la presentazione della copia dell’inserzione al BOAL o su un quotidiano nazionale, l’estratto del casellario giudiziale, l’atto di nascita, l’atto di proprietà o il contratto del fondo, la ricevuta da 4.000 DA, la ricevuta dell’immatricolazione ed infine l’accordo o l’autorizzazione rilasciata dalla autorità competente.
Come ultima tappa occorre presentare entro 30 giorni una dichiarazione dell’esistenza della società presso l’ufficio delle imposte. In questo modo si diventa soggetti al pagamento dell’IRG (Impôt sur le Revenu Global), l’IBS (Impôts sur les Bénéfices des Sociétés) e la TVA (Taxe sur la Valeur Ajoutée).
In caso di cessione o liquidazione dell’impresa, possono delinaersi tre scenari. Il primo riguarda la cessione di azioni ad altri azionisti non residenti e consiste nel rimpatriare la somma derivante dalla cessione azionaria ad una banca che rilascerà un’attestato da trasmettere al notaio. La seconda ipotesi è quella della cessione di azioni da parte degli azionisti non residenti ad azionisti residenti che deve essere effettuata in Dinari e da un notaio. Infine, in caso di cessazione dell’attività e liquidazione dell’impresa, il risultato della liquidazione si ha presentando la copia della risoluzione dell’assemblea generale degli azionisti che decidono della liquidazione dell’impresa.
Regime fiscale
Le società straniere che operano in Algeria sono sottoposte a imposte e tasse di vario genere. L’Imposta sui Benefici delle Società (IBS) per le persone giuridiche è pari al 30% degli utili. Sugli utili reinvestiti invece è calcolata al 15%. La Tassa sull’Attività Professionale (TAP) si applica a persone fisiche ed è pari al 2% del fatturato. Il versamento forfetario (VF) consiste nel versamento, da parte del datore di lavoro, del 2% dell’ammontare complessivo dei salari, emolumenti ed indennità corrisposti ai propri dipendenti. Per quanto riguarda infine la TVA, normamente gli scaglioni sono tre: 21%, 17% e 7%. Nel caso di adesione all’ANDI, la società, come già detto, è esente dalla TVA per quel che riguarda i beni destinati all’investimento. Le imprese straniere che non hanno fissato la residenza in Algeria sono assoggettate ad una trattenuta alla fonte pari al 24% del fatturato.
Imposizione all’importazione. La TVA è calcolata sul valore della merce in dogana ed è pari al: 21% su motoveicoli, mezzi di trasporto ed elettrodomestici; 14%su cemento e cuoio; 7% per i prodotti destinati all’agricoltura. I prodotti importati e destinati all’esportazione: beneficiano dell’esenzione totale della TVA.
Per quanto riguarda le tariffe doganali, queste sono calcolate sulla base del valore di acquisto sommato alle spese di trasporto ed assicurazione (CIF) del bene. Il valore espresso in valuta straniera, viene convertito al tasso di cambio ufficiale in vigore al momento della registrazione della “déclaration de détail”. La percentuale di tassazione è stabilita dalla posizione tariffaria del prodotto importato: 3%, 7%, 15%, 40%, 50%.
Possibilità di finanziamento degli investimenti
L’UE contribuisce allo sviluppo algerino con gli interventi della Banca Europea per gli Investimenti, oltre che con i fondi stanziati nel quadro del programma MEDA (106 milioni di Euro). Nel quadro dei programmi algerini citiamo il FGAR (Fondo di Garanzia), sotto tutela del Ministero della Piccola e Media impresa il cui capitale di un miliardo di DA è ripartito tra il Tesoro (60%) e le banche pubbliche (40%). I fondi di garanzia, sotto forma di cauzione, coprono fino a 25 milioni di dinari e fino all’80% del finanziamento i crediti il cui rimborso non supera i 7 anni. L’interessato è tenuto a versare un premio pari all’1% dell’ammontare garantito. L’iter viene espletato in un mese circa dal momento in cui il progetto è accettato. Per la sua gestione sono state stipulate due convenzioni: con la Banca BDL e con El BARAKA. Inoltre esiste anche la CAISSE DE GARANTIE SPA che, con un capitale di 30 miliardi di dinari, ha le stesse finalità del FGAR.
In Italia, le istituzioni che offrono finanziamenti sono la SIMEST, il Ministero degli Affari Esteri -in collaborazione con il Ministero delle Attività Produttive- sulla base della legge 21/92 e la Cooperazione allo Sviluppo (MAE) per quanto riguarda linee di credito, joint ventures e conversione del debito in progetti di investimento. Legislazione sul commercio e regolamentazione delle importazioni. La materia legislativa riguardante le condizioni di esercizio o realizzazione di operazioni di importazione e sulla loro regolamentazione, fa capo a tre istituzioni principali: il Ministero del Commercio, il Ministero delle Finanze e la Banque d’Algérie. Il Ministero del Commercio fissa le normative sugli standard sanitari, qualitativi, igienici ecc. dei prodotti, oltre a stabilire, di comune accordo con il Ministero delle Finanze misure di protezione dell’economia nazionale. La trasgressione di queste norme é oggetto di sanzioni. Il Ministero delle Finanze, si occupa prevalentemente di fornire il quadro giuridico per la copertura di risorse fiscali o parafiscali ridotte. Infine, la Banque d’Algérie gestisce e controlla i flussi finanziari sia per le importazioni che per le esportazioni. La possibilità per l’Algeria di gestire autonomamente la materia dei dazi e delle barriere doganali verrà meno quando il paese sottoscriverà l’accordo con l’OMC.
Le operazioni di importazione passano per più fasi: l’obbligo di domiciliazione bancaria, la formalizzazione delle operazioni di importazione, il regolamento delle cifre contrattuali, la verifica dei dossier delle importazioni e la loro conservazione.
Con la domiciliazione l’importatore è obbligato a scegliere come intermediario accreditato, una banca. Una volta effettuata la scelta, l’importatore si impegna a svolgere tutte le formalità bancarie previste dalla regolamentazione del commercio estero e degli scambi. La banca si.impegna a sua volta a rispettare, e far rispettare, per conto dell’importatore, tutte le formalità previste dalla suddetta regolamentazione. Formalmente, l’importatore deve depositare presso la banca intermediaria accreditata il contratto commerciale e ogni documento relativo all’importazione di beni o servizi. Questa procedura, che si applica ad ogni contrratto di importazione, non puo’ essere rifiutata dalla banca intermediaria. In caso di contenzioso sulla domiciliazione si ricorre alla Banque d’Algérie che funge da arbitro.
La banca intermediaria si occupa anche di verificare tutta una serie di parametri tra cui identità dei contraenti, prezzo delle merci e loro valore globale, valuta di fatturazione e di pagamento, eventuale scomposizione della parte pagata in dinari e in valuta straniera, tasse aggiuntive, scadenze dei pagamenti, clausole relative alla risoluzione delle controversie. Completata la domiciliazione viene aperto un dossier con un numero di matricola (numéro de domiciliation), immatricolazione che consente di effettuare qualsiasi operazione finanziaria relativa all’importazione. Dal canto loro, le banche intermediarie sono tenute a registrare tutte le operazioni di importazione nonché a provvedere al rilascio della copia del contratto commerciale.
La domiciliazione dei contratti per la fornitura di servizi si applica invece ad una serie di contratti tra cui: trasporti, assicurazioni legate alle importazioni, assistenza tecnica o servizi per la fornitura di formazione, allestimento, mantenimento, creazione di sistemi industriali connessi alle importazioni di beni destinati all’investimento, ed infine operazioni di assicurazione. Per un’ operazione di importazione la banca deve porre il visto di domiciliazione su tutte le fatture presentate dall’importatore, convalidare trattati e lettere di cambio accettati dall’importatore, vistare le ordinazioni sottoscritte da quest’ultimo e effettuare pagamenti in moneta algerina (DA) o in valuta, secondo le disposizioni contrattuali.
Per quanto riguarda la regolamentazione delle cifre contrattuali si puo’ dire che ogni anticipo, normalmente, non deve superare il tetto del 15%, in caso contrario, deve ricevere il placet della Banque d’Algérie.
La fase della verifica si basa su ogni documento definitivo relativo all’importazione di beni e servizi. I dati, per rispettare le misure anticontraffazione, devono essere trasmessi alla Amministrazione delle Dogane. Il controllo avviene nei tre mesi che seguono la realizzazione fisica dell’operazione nel caso di pagamenti in contanti, altrimenti, a partire dalla data dell’ultimo pagamento effettuato. Dopo che la banca intermediaria attesta la conformità invia un resoconto alla Banque d’Algérie. In caso di non conformità, la società ha tempo tre mesi per mettersi in regola, altrimenti interverranno la Banque d’Algérie o il servizio per la risoluzione delle controversie. I dossier vanno conservati per 5 anni.
Per la regolamentazione sul finanziamento delle importazioni, a partire dal 1997 le banche sono abilitate a determinare il valore dei finanziamenti per le operazioni di importazione e/o investimento della clientela, concedendo o meno il nulla osta a tali operazioni. L’importatore, inoltre, in accordo con la sua banca, ha la possibilità di saldare l’importazione in contanti, finanziarla tramite una linea di credito multilaterale o governativa o con un crédit export.
Obbietivi del Ministere Delegue de la Partecipation et de la Promotion de l’Investissement
Dal 2004 i progetti d’investimento, presentati all’ANDI, sono esaminati secondo una procedura che si basa contemporaneamente, sulla definizione d’impresa (quella descritta dalla legge d’orientamento della PME) e sugli obbiettivi di ristrutturazione del territorio :
– I progetti con un ammontare inferiore a circa 5 milioni di euro (il tetto previsto per le PMI) devono essere depositati e valutati in maniera decentralizzata presso gli sportelli ANDI;
– i progetti con un ammontare superiore ai 5 milioni di Euro sono esaminati dal CNI (Consiglio Nazionale dell’Investimento), le cui funzioni reali consistono nel valutare l’interesse del progetto, le agevolazioni eventuali, e nell’analizzare la localizzazione dei lavori;
– Tutti i progetti realizzati durante le convenzioni d’investimento sono analizzati dal CNI, qualsiasi sia il loro ammontare.
L’ANDI, nel 2004 ha trattato 3.848 progetti d’investimento (in particolare di carattere industriale), per un totale di 3,864 miliardi di euro e 74.173 nuovi impieghi previsti. Di questi, 105 progetti sono investimenti diretti stranieri o provenienti da co-partecipazioni, con un ammontare totale di 1,545 miliardi di euro ( il 40% degli investimenti totali ) con 6.731 impieghi previsti (54% del totale degli impieghi). Il CNI, invece, nello stesso anno ha preso in esame 39 grandi progetti d’investimento per un totale di 3 miliardi di euro e 12.522 nuovi posti di lavoro previsti.
L’Italia, secondo dati dell’Agenzia nazionale per lo sviluppo e l’investimento (ANDI), ha presentato, nel 2004, solo 5 progetti d’investimento per un valore globale di 11,03 milioni di euro che si stima creeranno 160 nuovi posti di lavoro. Rispetto al 2003 c’è stato un calo, sia rispetto al numero di progetti (7 ) sia nel totale investito (33 milioni di euro), sia, infine nel numero di posti di lavoro (477).
Per la piena attuazione delle operazioni di privatizzazione e di valorizzazione delle imprese pubbliche, dal 2004 la MDPPI , l’ANDI e le SGP interessate hanno intensificato le loro relazioni. La loro attenzione è rivolta soprattutto al miglioramento economico di quei settori pubblici, obsoleti e esposti a forte concorrenza dei privati che si tenta di rivitalizzare ricorrendo agli stessi investitori privati, al risanamento del portafoglio finanziario e alla riorganizzazione della gestione delle zone industriali.
Dal 2004 è in corso una sorta di decentralizzazione amministrativa con la creazione di sportelli unici ( i GUD), a cui un potenziale investitore puo’ accedere per avere le informazioni del caso. Sono già attivi 7 sportelli ( Algeri, Annaba, Orano, Costantine, Ouargla, Adrar, Blida). Altri due lo saranno nel 2005 ( Sétif e Tlemcen). L’obbiettivo è quello di stimolare ed incentivare con interventi creditizi e fiscali gli investimenti anche nelle zone dell’Algeria economicamente ema puo’ accedere rginate ( sud e montagne).
Istituto per il Commercio con l’Estero
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