Buon 2 giugno a tutti gli italiani.
Celebriamo quest’anno la Festa della Repubblica con animo più fiducioso.
Perché si è fatta strada la necessità di forti cambiamenti in campi fondamentali.
Perché l’Italia può parlare a voce alta in Europa e contribuire a cambiarne le istituzioni e le politiche.
E infine perché si sono moltiplicate nella nostra società e specialmente tra i giovani le manifestazioni di volontà costruttiva e di spirito d’iniziativa.
Sono questi i fatti che devono rendere tutti noi più fiduciosi; sapendo che la fiducia nel futuro è la condizione essenziale per tornare a crescere e a progredire.
In questi pesanti anni di crisi l’economia e la realtà sociale del nostro Paese hanno conosciuto gravi passi indietro, come dice il livello insopportabile cui è giunta la disoccupazione, soprattutto quella giovanile.
Se questa deriva si è fermata, se registriamo segni sia pur deboli di ripresa, il problema è ora quello di passare rapidamente alle decisioni e alle azioni che possono migliorare le condizioni di quanti hanno sofferto di più per la crisi, e aprire la prospettiva di un nuovo sviluppo per l’Italia.
Il da farsi è ormai delineato. Determinanti sono le riforme strutturali tra le quali già in cantiere quelle per le istituzioni e per la pubblica amministrazione, per il lavoro e per un’economia più competitiva.
Auspico un confronto civile in Parlamento, una ricerca di intese che è dovuta per ogni modifica costituzionale. E’ però tempo di soluzioni, non di nuove inconcludenze.
La strada del cambiamento passa per molte altre innovazioni. Ma proprio perché essa è lunga e complessa, si richiede continuità, non instabilità; tenacia, non ricorrente incertezza.
Questa necessità, che ho sempre richiamato, è stata largamente compresa dagli italiani, e lo dico guardando obbiettivamente all’insieme delle posizioni politiche che si sono confrontate in occasione della recente consultazione elettorale.
Il cammino del nostro Paese verso un futuro migliore passa egualmente – non dimentichiamolo – attraverso una lotta senza quartiere alla corruzione, alla criminalità, all’evasione fiscale.
Ed è un cammino che non può essere inquinato e deviato da violenze, intimidazioni, illegalismi di nessun genere.
A tal fine, tutte le forze vitali dello Stato e della società sono chiamate a cooperare.
Ecco quel che dobbiamo insieme augurarci nel festeggiare l’anniversario della nascita della nostra Repubblica, della rinascita della nostra democrazia.