L’Ambasciatore d’Italia in Algeria, Pasquale Ferrara, ha indirizzato una lettera a tutti gli algerini sull’emergenza del coronavirus e le misure di contenimento adottate dall’Italia. La lettera è stata pubblicata il 16 marzo 2020 sul quotidiano “El Watan“.
Si riporta di seguito la traduzione in italiano:
“Andrà tutto bene”
Carissimi amici algerini,
l’Italia, suo malgrado, si è trovata tra i primi Paesi del mondo a combattere una battaglia nuova e fino a poche settimane fa difficilmente immaginabile. È tuttavia una battaglia che stiamo combattendo non solo per noi, ma per tutti: ci troviamo infatti di fronte ad una “pandemia”, come l’OMS ha dichiarato ufficialmente l’11 marzo.
Abbiamo fatto scelte difficili, ma responsabili. Anzitutto, la massima trasparenza: non abbiamo minimizzato né nascosto alcuna informazione. E poi, il massimo rigore, con misure estremamente severe per limitare la diffusione del nuovo coronavirus. Il Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Ghebreyesus, ha riconosciuto che l’Italia ha fatto passi “coraggiosi” e sta agendo “energicamente” per proteggere non solo se stessa, ma il mondo intero.
Già il 31 gennaio, il giorno successivo alla conferma dei primi due casi nel nostro Paese, il Governo italiano ha dichiarato lo stato di emergenza, I primi due casi riguardavano una coppia di turisti stranieri, subito ricoverati in isolamento in una struttura sanitaria di assoluta eccellenza, l’Istituto Spallanzani di Roma, e dichiarati guariti il 26 febbraio.
Il 18 febbraio, tuttavia, abbiamo scoperto che il virus aveva cominciato a diffondersi in alcuni comuni della Lombardia, nel nord del Paese. L’origine di questo “focolaio” non è chiara, ma purtroppo la sua estensione era già piuttosto vasta e non è stato possibile contenerlo immediatamente. Si sono rese necessarie misure sempre più incisive. Il 23 febbraio dieci comuni del Nord Italia sono stati dichiarati “zona rossa” e posti sotto strettissimo controllo, con divieti di ingresso ed uscita. Dal 9 marzo e fino al 3 aprile a tutti gli italiani è imposto di non uscire di casa se non per andare al lavoro, per ragioni di salute o per oggettive necessità (come per acquistare generi alimentari). Tutte le scuole e le Università sono chiuse, come pure, dal 12 marzo, tutte le attività commerciali “non essenziali” (fanno eccezione attività come farmacie e supermercati). Tutte le manifestazioni pubbliche sono state annullate, incluse quelle religiose. Gli uffici pubblici e gli stabilimenti produttivi restano aperti, ma osservano numerose e precise precauzioni.
Si chiede di evitare gli spostamenti sia all’interno del territorio italiano, sia tra l’Italia e l’estero. Nei confronti di coloro che debbano necessariamente viaggiare, vengono effettuati controlli severi in aeroporto, sia in partenza che in arrivo, da parte delle Autorità italiane e delle compagnie aeree.
Stiamo cercando di limitare i disagi per i cittadini algerini: ad esempio, a coloro che possedevano già un visto d’ingresso rilasciato dopo il 1 febbraio e con scadenza antecedente al 30 giugno è stato proposto di rinviare il viaggio al secondo semestre 2020, senza costi aggiuntivi e senza dover chiedere un nuovo appuntamento, ma semplicemente integrando la documentazione presentata originariamente.
Siamo convinti che supereremo a testa alta questa prova. Gli Italiani, come tutti i popoli mediterranei, sono spesso rappresentati, da chi nutre pregiudizi e alimenta stereotipi, come disorganizzati, indisciplinati, poco affidabili. In realtà, il popolo italiano sta compiendo con grande maturità enormi sacrifici – sociali, economici, umani – in nome del bene comune, e per tutelare le persone più vulnerabili. Il sistema sanitario italiano è tra i migliori al mondo: in tutta Italia vi sono oltre 27mila strutture sanitarie pubbliche (che operano sulla base dei principi guida di “universalità, equità, solidarietà”), siamo all’avanguardia nella diagnostica ad alta tecnologia, abbiamo una delle migliori reti nazionali per i trapianti d’organo, e siamo il primo produttore di farmaci dell’UE. Tutti i medici, gli infermieri e gli operatori sanitari italiani stanno offrendo in questi giorni prove di assoluta dedizione e massima professionalità. La nostra Protezione Civile rappresenta un’eccellenza a livello internazionale nella risposta alle emergenze.
Cari amici, disse una volta Aldo Moro, assassinato nel 1978 dalle Brigate Rosse: “Se fosse possibile dire saltiamo questo tempo e andiamo direttamente a domani, credo che tutti accetteremmo di farlo. Ma non è possibile. Oggi dobbiamo vivere, oggi è la nostra responsabilità. Si tratta di essere coraggiosi e fiduciosi al tempo stesso. Si tratta di vivere il tempo che ci è dato vivere con tutte le sue difficoltà.”
Se supereremo questa sfida, sarà però anche grazie alla collaborazione internazionale. Proprio in questo momento di estrema difficoltà, ci sono giunte forti e generose manifestazioni di vicinanza ed amicizia dei nostri fratelli algerini. Dalle Autorità, ma anche da ogni segmento della società: dai giovani che ci inviano ogni giorno messaggi di solidarietà, ai medici specialisti che si sono offerti di dare una mano al nostro Paese. “I momenti difficili ci mostrano i veri amici” e l’Italia non se ne dimenticherà.
Il Primo Ministro Conte ha incoraggiato tutti gli Italiani con queste parole: “Rimaniamo più distanti oggi per riabbracciarci domani. Fermiamoci oggi, per correre più veloci domani”. Un hashtag divenuto popolarissimo in Italia dice: “Andrà tutto bene”. Ci crediamo e lavoriamo senza sosta per questo.