La diplomazia economica e il sostegno alle imprese italiane impegnate sul mercato algerino da una parte; il partenariato politico con le grandi questioni regionali come la Libia e la stabilizzazione del Sahel dall’altra, senza dimenticare il rapporto tra Algeria e Unione Europea, dove l’Italia può svolgere un fondamentale ruolo di ponte. Sono queste le priorità indicate dal nuovo l’ambasciatore d’Italia ad Algeri, Giovanni Pugliese, in un’intervista rilasciata ad “Agenzia Nova”. “Nel rapporto dell’Algeria con l’Unione Europea, l’Italia può svolgere un ruolo di ponte, di advocacy e di migliore comprensione da parte dell’Ue dell’Algeria e, viceversa, di migliore comprensione dei meccanismi dell’Unione europea da parte dell’Algeria. Quanto alle priorità di diplomazia economica e partenariato politico, stiamo organizzando un Business Forum e un Vertice intergovernativo che dovrebbero svolgersi nei primi tre mesi dell’anno prossimo, Covid permettendo”, ha aggiunto Pugliese.
Insediatosi lo scorso 25 novembre, l’ambasciatore ha organizzato la missione del capo della diplomazia italiana ad Algeri, avvenuta sabato 5 e domenica 6 dicembre, in appena dieci giorni. “La visita è andata molto bene. E’ stata articolata su due giorni, cosa che gli algerini hanno apprezzato in modo particolare, e ha toccato sia i rapporti bilaterali sia il dialogo strategico sui temi regionali. E’ stato firmato anche un memorandum d’intesa sul dialogo strategico tra Italia ed Algeria, dialogo che viene strutturato su almeno una riunione l’anno al livello di ministri degli Affari esteri, che toccherà sia i temi della cooperazione politica e della sicurezza, sia i temi della cooperazione economica e commerciale. E’ un grande passo in avanti”, ha spiegato Pugliese.
La seconda visita ad Algeri del capo della diplomazia italiana nel 2020 (la prima si era tenuta a inizio anno) è stata arricchita anche da un incontro con la business community e dalla visita a un cantiere dove Trevi e Seli Overseas stanno realizzando, in partnership con gli algerini, il tratto della metropolitana che dalla città di Algeri porta all’aeroporto internazionale. “C’è stato anche un importante momento culturale, perché il ministro Di Maio ha inaugurato la nuova sede della scuola italiana ad Algeri, che si chiama ‘Roma’, che noi vorremmo aprire anche agli studenti algerini per aumentare il dialogo culturale tra Italia e Algeria attraverso l’elemento linguistico. Abbiamo notato una grande apertura da parte algerina all’ipotesi di ingrandire questa scuola e dare la possibilità agli studenti algerini di frequentarla. E’ stato lo stesso ministro (degli Esteri algerino) Sabri Boukadoum a mostrare grande interesse per questa possibilità che noi sposiamo in pieno e su cui dovremo lavorare nei prossimi mesi per realizzarla concretamente”, ha concluso Pugliese.
Spazio anche ai temi economici, con l’Italia in pole position per sostenere l’Algeria nel processo di diversificazione della sua economia e aiutare il Paese nordafricano a esportare anche altri prodotti, oltre agli idrocarburi, verso l’Unione europea. A tal riguardo, occorre ricordare che l’Accordo di associazione con l’Unione europea è stato giudicato “sbilanciato” dalla controparte algerina, che continua a mantenere i dazi su alcuni prodotti. “E’ difficile dire che l’Accordo sia sbilanciato. Se mettiamo nel computo anche le esportazioni di idrocarburi, lo sbilanciamento è relativo. Come Italia e come Unione Europea in generale possiamo sostenere l’Algeria nel processo di diversificazione della sua economia. Quando l’Algeria avrà ultimato questo processo, potrà avere più forza per esportare verso l’Unione Europea. Un’economia che finora è basata essenzialmente sulle esportazioni di idrocarburi è difficile che decolli e che si possa arrivare a un’equilibro nel commercio. L’importante sarà promuovere gli investimenti: per fare questo sarà necessario creare un clima per gli affari più favorevole e l’Algeria ha iniziato a farlo”, ha detto Pugliese.
L’ambasciata d’Italia ad Algeri sta peraltro organizzando un Business Forum che dovrebbe tenersi nei primi mesi del 2021 dedicato ai temi dell’innovazione, delle start-up e ai nuovi settori che si prestano bene agli investimenti delle Piccole e medie imprese (Pmi) italiane. In Algeria sono presenti tutte le “big” dell’industria italiana, ma a differenza di mercati vicini come Marocco e Tunisia manca il tessuto delle Pmi tricolori. Tuttavia, le autorità algerine hanno recentemente limitato ai soli settori strategici la regola del 51-49, la clausola che garantiva agli algerini la quota di maggioranza nelle società congiunte, una misura che potrebbe consentire alle imprese italiane di contribuire alla diversificazione dell’economia del Paese membro dell’Opec, ancora fortemente dipendente dall’export di idrocarburi. “La situazione per le aziende italiane è positiva in alcuni settori, in particolare quello energetico, dove è impegnata una grande come l’Eni. La presenza italiana è forte anche nei lavori pubblici, dove la situazione è un po’ più complessa a causa di alcuni ritardi nei pagamenti da parte algerina e una burocrazia che resta molto pesante”, ha spiegato il diplomatico.
La riforma del 51-49, a detta di Pugliese, va nella giusta direzione per semplificare le procedure e aprire nuove prospettive per le Pmi italiane. Non solo. “Si inserisce nella politica di miglioramento del clima degli affari e potrà accompagnare il processo di diversificazione dell’economia algerina: pensiamo ad esempio all’industria agroalimentare, alle rinnovabili, al digitale con tutto quello che riguarda l’innovazione”, ha spiegato l’ambasciatore. “E proprio il Business forum che vogliamo organizzare nei primi mesi dell’anno prossimo sarà dedicato principalmente ai temi della innovazione, delle start-up e ai nuovi settori che si prestano bene al settore delle piccole e medie imprese”. L’ambasciata sta peraltro sostenendo queste iniziative, in questo momento di confinamento dovuto alla pandemia di Covid-19, con una serie di webinar destinati alle Pmi per illustrare le prospettive future. “Non dimentichiamo che anche l’Ice (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane) dà un grande contributo e in questa fase sta offrendo servizi gratuiti grazie ai fondi del Patto per l’export italiano, tanto voluto dal ministro degli Esteri Di Maio”, ha concluso l’ambasciatore.
Sul versante della cooperazione della lotta ai flussi migratori illegali, Pugliese ha spiegato che sono in corso dei contatti tra Italia ed Algeria per “rivitalizzare le modalità di cooperazione previste dall’accordo di rimpatrio” dei migranti sbarcati illegalmente sulle coste italiane. Secondo i dati del Viminale, fino al 14 dicembre 1.379 migranti illegali algerini sono entrati nel nostro Paese da inizio anno, contro i 1.009 dell’intero 2020. “Non si tratta di un aumento molto significativo, sono numeri sempre piuttosto contenuti. Probabilmente il leggero aumento è legato alla maggiore fragilità economica dell’Algeria in questo momento, dovuto alla pandemia che ha colpito il Paese così come l’Europa, unita al calo del prezzo del petrolio ed altri problemi strutturali. È un fenomeno che, ci tengo a dirlo, è sostanzialmente limitato, per quanto la sua concentrazione geografica verso la Sardegna ne possa relativamente accentuare la sua portata, anche in termini di percezione e di oneri sulle autorità locali. A metà settembre si è tenuta ad Algeri una visita del ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, che ha dato ottimi risultati. Adesso sono già in corso contatti per rivitalizzare le modalità di cooperazione che sono previste dall’accordo di rimpatrio”, ha detto il diplomatico. L’accordo citato da Pugliese “non ha sempre funzionato in modo ottimale”, ha ammesso l’ambasciatore, che ha poi precisato: “Siamo in pieno esercizio del recupero del tempo perduto per agevolare le pratiche per i rimpatri”.
Rimanendo in tema di cooperazione bilaterale, proprio ieri si è svolto il secondo round in videoconferenza del tavolo tecnico tra Italia e Algeria per la delimitazione dei confini marittimi. “A settembre c’era stato un primo incontro negoziale durante la visita ad Algeri del sottosegretario agli Affari esteri, Manlio Di Stefano. Oggi stesso si è svolto in videoconferenza un secondo round che ha permesso alle due delegazioni di approfondire i rispettivi approcci alla questione”, ha spiegato il diplomatico. “Nel terzo round che si terrà a gennaio auspichiamo di poter registrare passi in avanti nella ricerca di una soluzione soddisfacente per entrambe le parti”, ha aggiunto l’ambasciatore. Pugliese ha inoltre ricordato come il Di Maio e l’omologo Boukadoum si siano espressi sull’argomento “in un’atmosfera molto serena e nella consapevolezza che si troverà una soluzione accettabile per entrambi i Paesi”. Nel 2018, infatti, l’Algeria ha dichiarato in modo unilaterale una propria Zona economica esclusiva non considerando un triangolo di acque di competenza italiana nella Sardegna occidentale. L’Italia, da parte sua, si è mossa con un “passo formale” dell’ambasciata ad Algeri e, su impulso della Farnesina, è stato avviato un tavolo tecnico con la controparte algerina, come definito dalla convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (Unclos). La commissione “ad hoc” sui confini marittimi è stata formalmente inaugurata il 23 settembre. (Ala)
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Intervista sul sito di Agenzia Nova: https://www.agenzianova.com/a/5fd8d9b5f008e2.50453191/3235160/2020-12-15/algeria-parla-il-nuovo-ambasciatore-pugliese-ecco-le-priorita-del-mio-mandato